Le illustrazioni di AS Film Festival 2025 sono di Sonia Crispo.
In questi giorni è davvero difficile mettere insieme qualcosa di sensato per lanciare questa tredicesima edizione di ASFF.Continua a tornare nella mente di chi scrive una sola parola: Macerie. Non PACE, non TREGUA. Solo MACERIE. La mente corre all’apocalisse raccontata da Cormac McCarthy nel suo romanzo La strada, a quel bambino senza nome che cammina di fianco a suo padre senza una meta precisa, cercando di sopravvivere in un mondo in cui gli uccelli “un giorno se ne andarono”. La mente vaga e si sofferma sulla notizia che King Trump intende riprendere i test sul nucleare. Erano in pausa dal 1992. L’anno del pestaggio di Rodney King. La mente vaga ancora: scorrono le immagini dell’ultimo, strepitoso film di Kathryn Bigelow, A House of Dynamite, in cui la regista ci ricorda che tutti noi, otto miliardi di persone, viviamo in una casa imbottita di esplosivo pronto a farci saltare in aria. Oltre 1000 armi nucleari molte delle quali ad innesco immediato. MACERIE. Cos’altro può esserci sul manifesto di ASFF di quest’anno? Cosa possiamo raccontare dopo i pupazzetti carini e puccettosi dello scorso anno? “Per ora ci sono solo macerie, ma col passare degli anni sarà molto bella”. Trump dixit. Si chiamerà Gaza Riviera. Genocidio? Ma no, che genocidio, è solo una ristrutturazione pesante. Magari ci sarà un campo da golf, come nel progetto di demolizione di Goon Docks, Astoria (Oregon). “Col passare del tempo sarà bella”. La mente ora corre al Burevstnik. Corre, è proprio la parola giusta. Si chiama così il missile a propulsione nucleare che ha volato per 15 ore coprendo 14.000 chilometri.E pensare che il Frecciarossa 9547 ci mette 7 ore e mezza per fare Roma-Taranto. Anche 11 ore se, nelle vicinanze di Salerno, trovano l’ennesimo ordigno bellico inesploso. Ma ce ne sono ancora in Italia? Quanto è passato? Quanti ce ne saranno in Ucraina di ordigni bellici inesplosi? E a Gaza? MACERIE, non PACE, non TREGUA, ma MACERIE. Quest’anno è davvero molto, molto difficile mettere insieme qualcosa di sensato per lanciare questa tredicesima edizione di ASFF.
– Cosa c’è, papà?
– Niente, è tutto a posto. Dormi.
– Ce la caveremo, vero, papà?
– Sì. Ce la caveremo.
– E non ci succederà niente di male.
– Esatto.
– Perchè noi portiamo il fuoco.
– Sì. Perchè noi portiamo il fuoco.
La Strada
Cormac McCarthy
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In questi giorni è davvero difficile mettere insieme qualcosa di sensato per lanciare questa tredicesima edizione di ASFF. Continua a tornare nella mente di chi scrive una sola parola: Macerie. Non PACE, non TREGUA. Solo MACERIE. La mente corre all’apocalisse raccontata da Cormac McCarthy nel suo romanzo “La strada”, a quel bambino senza nome che cammina fianco a fianco a suo padre senza una meta precisa, cercando di sopravvivere in un mondo in cui gli uccelli “un giorno se ne andarono”. La mente vaga e si sofferma sulla notizia che King Trump intende riprendere i test sul nucleare. Erano in pausa dal 1992. L’anno del pestaggio di Rodney King. La mente vaga ancora: scorrono le immagini dell’ultimo, strepitoso film di Kathryn Bigelow, A House of Dynamite, in cui la regista ci ricorda che tutti noi, otto miliardi di persone, viviamo in una casa imbottita di esplosivo pronto a farci saltare in aria. Oltre 1000 armi nucleari molte delle quali ad innesco immediato. MACERIE. Cos’altro può esserci sul manifesto di ASFF di quest’anno? Cosa possiamo raccontare dopo i pupazzetti carini e puccettosi dello scorso anno? “Per ora ci sono solo macerie, ma col passare degli anni sarà molto bella”. Trump dixit. Si chiamerà Gaza Riviera. Genocidio? Ma no, che genocidio, è solo una ristrutturazione pesante. Magari ci sarà un campo da golf, come nel progetto di demolizione di Goon Docks, Astoria (Oregon). “Col passare del tempo sarà bella”. La mente ora corre al Burevstnik. Corre, è proprio la parola giusta. Si chiama così il missile a propulsione nucleare che ha volato per 15 ore coprendo 14.000 chilometri.E pensare che il Frecciarossa 9547 ci mette 7 ore e mezza per fare Roma-Taranto. Anche 11 ore se, nelle vicinanze di Salerno, trovano l’ennesimo ordigno bellico inesploso. Ma ce ne sono ancora in Italia? Quanto è passato? Quanti ce ne saranno in Ucraina di ordigni bellici inesplosi? E a Gaza? MACERIE, non PACE, non TREGUA, ma MACERIE. Quest’anno è davvero molto, molto difficile mettere insieme qualcosa di sensato per lanciare questa tredicesima edizione di ASFF.
– Cosa c’è, papà?
– Niente, è tutto a posto. Dormi.
– Ce la caveremo, vero, papà?
– Sì. Ce la caveremo.
– E non ci succederà niente di male.
– Esatto.
– Perchè noi portiamo il fuoco.
– Sì. Perchè noi portiamo il fuoco.
La Strada
Cormac McCarthy












